Storytelling fotografico: come farlo al meglio?

Di sicuro non sarà la prima volta che senti parlare di storytelling e fotografia nello stesso discorso: fin dalla sua nascita, quest’arte si lega alla possibilità di raccontare delle storie inedite, sfruttando le immagini e la carica emozionale che sanno suscitare.

Quello delle immagini è un linguaggio universale che parla direttamente alle emozioni, risultando coinvolgente e impattante. Questa caratteristica rende la fotografia il campo perfetto per sviluppare una narrativa efficace e coinvolgere il fruitore in un racconto immediatamente comprensibile.

Storytelling e fotografia: narrare con le immagini

storytelling_macchina fotografica e libro

Raccontare storie è una qualità tipicamente umana: la capacità di dare vita a storie e narrazioni è ciò che può dare un senso alla nostra quotidianità e che ci permette di dare significato agli avvenimenti.

Come decidiamo di guardare le cose può avere un impatto molto forte sul modo in cui le raccontiamo: proprio alla luce di questo, il nostro sguardo sul mondo sarà il più grande alleato per uno storytelling fotografico di successo.

La fotografia è dunque un mezzo potentissimo per raccontare delle storie efficaci, coinvolgenti e ricche di significato: storytelling e fotografia sono da sempre due arti intrecciate e complementari.

Qual è la differenza tra lo storytelling fotografico e il reportage?

storytelling_macchina fotografica e libro

A prima vista, lo storytelling fotografico può sembrare molto simile, se non uguale, al reportage. In realtà stiamo parlando di due cose diverse, che pur con delle similitudini, hanno approcci e obiettivi differenti.

Innanzitutto, lo storytelling fotografico si concentra sulla creazione di una narrativa adottando un approccio di tipo creativo. La sequenza di immagini è pensata per costituire una storia coerente e coinvolgente e l’ordine è deliberatamente scelto per costruire una storia simile a quelle scritte. Al contrario, il reportage fotografico mantiene uno sguardo obiettivo e documentaristico sulle cose, cercando di mostrare la realtà così com’è, senza manipolazioni.

In entrambe le tecniche c’è un tema centrale, attorno al quale ruota tutta la narrazione: nel caso del foto storytelling questo tema può essere astratto o concreto, mentre il reportage mantiene sempre attinenza alla realtà, documentando ad esempio guerre e conflitti, crisi sociali, culture ed eventi.

Infine, una differenza importante è composta dalla flessibilità creativa: il reportage fotografico mantiene la stessa linea del fotogiornalismo, con immagini realistiche e una maggiore enfasi sulla cronaca anziché sulla narrazione; lo storytelling include invece una maggiore libertà creativa, consentendo di utilizzare le fotografie per offrire una narrativa emozionante e non necessariamente fedele a fatti reali.

In sostanza, potremmo dire che anche se entrambi i generi possono essere potenti mezzi di comunicazione visiva, sono indirizzati a scopi e pubblici diversi.

Come fare storytelling in fotografia?

Ma quindi come realizzare il perfetto storytelling fotografico?

Una cosa dobbiamo dirla fin da subito: non esiste un unico modo di narrare una storia, ed è ancor meno veritiero pensare di poter riassumere in regole rigide le caratteristiche di uno storytelling fatto bene.

Si tratta infatti di un lavoro ricco di sfumature, variegato e non univoco. Per narrare una buona storia non esiste un decalogo da seguire pedissequamente, ma, piuttosto, alcuni consigli che possono aiutarti a capire come sprigionare tutto il potenziale narrativo delle tue fotografie.

Prima di tutto, allena il tuo occhio fotografico: più il tuo sguardo si interrogherà su ciò che vede, soffermandosi anche sui dettagli meno evidenti, più sarà in grado di trovare interpretazioni sempre nuove e spunti interessanti. Conoscere a fondo i luoghi, le ambientazioni, le persone o le situazioni può essere la chiave di volta per capire come raccontare ciò che sentiamo, all’interno di un messaggio visivo tanto articolato quanto immediato nella comunicazione.

Parti dunque dal domandarti: cosa voglio raccontare?

La prima fase del progetto di storytelling fotografico: trovare una storia

Individuare una tematica su cui fondare tutta la comunicazione è la prima fase, e forse anche la più delicata, per comporre la tua storia fotografica.

Quali sono i protagonisti di questa storia? In che ambientazione sono inseriti? Cosa fanno? In sostanza, cerca di definire il più possibile tutto ciò che compone la tua narrazione. Ricorda anche che non sempre i protagonisti devono essere umani: il visual storytelling può concentrarsi su numerosi aspetti, come le relazioni e le ambientazioni, in breve, tutto ciò che può evocare delle sensazioni (dal cibo agli animali domestici, dalle montagne al mare)

Spesso può essere utile anche esercitarsi su qualcosa di quotidiano, che ormai diamo per “scontato”, come i luoghi che viviamo ogni giorno e le persone che conosciamo da sempre. Spesso non guardiamo attentamente ciò che abbiamo spesso sotto gli occhi, concentrare lì la nostra attenzione farà sicuramente scaturire aspetti e idee nuovi e originali.

Crea una storyboard per narrare con le immagini

Dopo che avrai individuato un tema centrale, sarà il momento di creare una sceneggiatura o uno storyboard che ti aiuti nella costruzione della storia. Delinea la sequenza delle immagini e pianifica attentamente le scene che intendi fotografare. L’attenzione a questa fase logistica ti permetterà di procedere senza intoppi e di minimizzare gli imprevisti.

Controlla e prepara tutto l’equipaggiamento fotografico necessario, inclusi fotocamera, obiettivi, luci e flash esterni, batterie, schede di memoria e accessori vari.

Scatta!

Durante la fase di scatto, segui il piano precedentemente stabilito, ma preparati anche a cogliere i momenti spontanei che possono arricchire la narrazione.

Mentre scatti, cerca di catturare una varietà di angolazioni, composizioni e dettagli per garantire una storia visivamente interessante e completa. Nel caso in cui tu stessi fotografando persone, interagisci con i soggetti: questo ti aiuterà a metterli a loro agio, ottenendo espressioni autentiche e rendendo la tua storia più spontanea.

Se nel tuo racconto vuoi giocare con le emozioni e le suggestioni, puoi utilizzare la tecnica a tuo favore: ricerca degli effetti speciali tramite l’utilizzo di filtri fotografici o la doppia esposizione e sperimenta con la fantasia!

Non temere di scattare troppo in questa fase, perché il passo successivo sarà quello di rivedere tutte le immagini scattate e selezionare quelle che raccontano meglio la tua storia. Alcuni scatti potrebbero anche andare ad arricchire il tuo portfolio fotografico!

Per la post-produzione puoi utilizzare software come Adobe Lightroom o Photoshop, che hanno molte funzionalità utili per mantenere la qualità e ottimizzare le fotografie per la stampa.

Stampa il tuo progetto fotografico di storytelling

libro fotografico stampato

Hai individuato un tema che ti sta a cuore e stabilito tutto il necessario per mettere in piedi una narrazione davvero unica, hai preparato l’attrezzatura necessaria e dedicato del tempo alla pianificazione di una storyboard, hai realizzato gli scatti e confezionato tutto il necessario per il prodotto finale: il tuo progetto di storytelling sta finalmente prendendo forma!

Non ti resta che rendere tangibile la tua creazione per presentare la tua storia fotografica, ad esempio organizzando una mostra o impaginando un fotolibro da distribuire durante eventi e occasioni speciali.

Oltre alla creazione di un profilo social o di un sito web dedicato, stampare il tuo progetto sarà la ciliegina sulla torta di un lavoro creativo davvero unico e originale, oltre che un modo facile e immediato di presentare il tuo lavoro.

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