La sezione aurea in fotografia: cos’è e come applicarla?
La sezione aurea rappresenta una delle tecniche compositive più affascinanti ed utilizzate in fotografia, capace di unire matematica e armonia visiva.
Questo concetto, nato nell’antichità e studiato nei secoli da artisti e architetti, viene anche definito a seconda dei contesti golden rule, rapporto aureo o proporzione aurea.
Un elemento prettamente matematico che trova un riscontro anche nelle arti, dalla pittura alla musica, fino alla fotografia moderna. Questa tecnica permette infatti di creare immagini esteticamente equilibrate e piacevoli, pronte a catturare e indirizzare con cura lo sguardo dell’osservatore.
In questo articolo esploreremo cos’è la sezione aurea in fotografia, com’è stata utilizzata e come puoi applicarla con successo per migliorare i tuoi scatti.
Cos’è la Sezione Aurea?
La sezione aurea è un principio matematico basato sul numero 1,618…, conosciuto anche come numero aureo. Questo si ottiene facendo il rapporto tra due lunghezze A e B dove A è maggiore di B ed è un valore medio proporzionale tra B e (A + B).
Un concetto prettamente algebrico che nelle arti visive si lega alla spirale di Fibonacci, una rappresentazione grafica che segue il rapporto aureo e si sviluppa in una caratteristica forma a chiocciola.
Questo schema, protagonista indiscusso delle regole di composizione fotografica, si ritrova in elementi naturali come le conchiglie e i girasoli, ed è capace di ispirare composizioni armoniose e intriganti anche nella fotografia.
Applicazioni della sezione aurea nell’arte
Le origini della sezione aurea risalgono all’antica Grecia, dove filosofi e matematici come Pitagora e Fidia ne studiarono le applicazioni nell’arte e nell’architettura.
Nel XVII secolo, il matematico Johannes Keplero mise in luce il legame tra la sezione aurea e la successione di Fibonacci, una serie di numeri in cui ogni valore è la somma dei due precedenti: questa relazione evidenzia come il rapporto aureo emerga naturalmente in molteplici contesti, dalla natura alla scienza.
In aggiunta a questi due ambiti, questa tecnica ha svolto un ruolo fondamentale anche nella storia dell’arte: maestri come Leonardo da Vinci e Michelangelo hanno infatti studiato ed utilizzato il rapporto aureo per creare opere immortali.
In particolar modo, nel mondo della fotografia la sezione aurea è diventata un’importante risorsa per costruire composizioni visivamente equilibrate, dove i soggetti principali e gli elementi secondari si armonizzano per creare un impatto visivo unico e coinvolgente. Un esempio è l’iconico scatto di Henri Cartier-Bresson intitolato Hyères, dove il movimento di una bicicletta è enfatizzato da una scala a chiocciola in primo piano che ne accentua velocità e dinamismo.
Come utilizzare la regola aurea in fotografia?
Applicare la regola aurea in fotografia significa posizionare i soggetti e gli elementi della scena seguendo le linee del rapporto aureo.
Per cominciare, è necessario immaginare una spirale aurea sovrapposta all’immagine: il punto focale dovrebbe posizionarsi dove la spirale si stringe, mentre le curve guidano lo sguardo dello spettatore attraverso l’intera composizione.
La regola aurea in fotografia può essere sfruttata anche grazie al “rettangolo aureo“, una figura geometrica che suddivide la scena in rettangoli successivi, ciascuno in rapporto aureo con l’altro. Questa suddivisione genera una griglia visivamente simile alla regola dei terzi, ma con linee di forza che si avvicinano maggiormente al centro, creando zone di maggiore tensione visiva.
Questo approccio consente di “sbilanciare l’immagine in modo controllato”, accompagnando lo sguardo verso il punto focale senza sacrificare l’armonia complessiva.
Tra le applicazioni pratiche possiamo distinguere un’altra modalità che, insieme alla spirale di Fibonacci, sfrutta figure geometriche basate sulla sezione aurea: il triangolo aureo.
Questo metodo consiste nel tracciare una diagonale all’interno dell’inquadratura e una perpendicolare che collega questa diagonale a uno degli angoli opposti. Poiché ogni immagine presenta due diagonali e ciascuna ha due possibili perpendicolari, si ottengono fino a quattro combinazioni: l’elemento chiave è l’intersezione delle linee, che rappresenta il punto ideale per posizionare il soggetto principale della composizione.
Differenza tra la sezione aurea e la regola dei terzi
Un altro principio compositivo molto conosciuto è la regola dei terzi. Questa tecnica divide il campo fotografico in 3 sezioni, sia verticalmente che orizzontalmente, determinando un’area di 9 sezioni uguali. I punti di intersezione tra le linee, detti “fuochi” indicano le aree che hanno una maggiore attrattiva per lo sguardo dello spettatore, sulle quali posizionare i soggetti delle fotografie.
Questa regola, semplice da applicare e immediatamente comprensibile, è spesso la prima che i fotografi apprendono, grazie alla sua facilità di utilizzo e alla presenza di griglie integrate in molte fotocamere e software di editing.
Nonostante la sua semplicità, la regola dei terzi è estremamente efficace per aggiungere interesse visivo a scene statiche: spostare il soggetto centrale verso uno dei punti di forza enfatizza il punto focale, creando un equilibrio visivo senza eccessivi sforzi compositivi. Si tratta di un ottimo esercizio di composizione, propedeutico al raggiungimento di una padronanza dell’inquadratura che realizzi la stessa complessità e dinamicità visiva della sezione aurea.
La sezione aurea guida lo sguardo lungo un percorso naturale e fluido, aggiungendo un senso di movimento alle immagini. Per questo motivo è particolarmente adatta a fotografie dinamiche o a scene ricche di dettagli, come paesaggi e ritratti artistici.
Molti fotografi scelgono la regola dei terzi come punto di partenza, utilizzandola per creare basi solide su cui sperimentare successivamente con composizioni più elaborate. Tuttavia, non è raro combinare entrambe le regole per ottenere immagini uniche e bilanciate. Ad esempio, si può iniziare con la griglia dei terzi e aggiungere elementi compositivi che seguano la spirale aurea, creando scatti che catturano sia la semplicità che la complessità.
Composizioni pratiche e consigli utili
La spirale aurea in fotografia può essere applicata a diversi generi fotografici:
- Paesaggi: sfrutta la tecnica per posizionare elementi chiave come un albero o una montagna lungo la spirale aurea per creare profondità e interesse visivo;
- Ritratti: utilizza il rapporto aureo per guidare lo sguardo verso il volto o gli occhi del soggetto, dei dettagli che rendono il ritratto particolare e coinvolgente;
- Natura morta e still life: anche per soggetti statici e inanimati questa tecnica può essere più che funzionale, organizzando gli oggetti lungo la spirale per ottenere una composizione esteticamente bilanciata e dinamica.
Inoltre, strumenti di editing come Photoshop offrono la possibilità di applicare griglie della spirale aurea durante la post-produzione, aiutandoti a perfezionare le tue composizioni. Esplorare il rapporto aureo e praticarlo costantemente ti permetterà di migliorare il tuo occhio e creare scatti memorabili!
Scopri di più sulla regola aurea in fotografia e su come applicarla visitando il sito IlFotoAlbum: trasforma le tue foto con la sezione aurea, per opere d’arte più affascinanti e stampe di alta qualità!
Scrivi un commento