Il Reportage fotografico: cos’è e come realizzarlo

La volontà di documentare con le immagini nasce insieme alla fotografia stessa. Si tratta di una tendenza che acquisisce sempre più importanza già nei primi decenni del Novecento, per raccontare gli enormi sconvolgimenti di inizio secolo.

Il reportage racchiude in sé un potere molto attrattivo della fotografia: la possibilità di raccontare storie di grande impatto e spaccati di realtà che spesso abbiamo sotto gli occhi, ma non osserviamo attentamente.
Ma cos’è e come si fa un reportage fotografico? Vediamo insieme in questo articolo cos’è il Reportage fotografico e come realizzarlo.

Cos’è il Reportage fotografico

Il reportage fotografico consiste in un genere fotografico che ha lo scopo di indagare la realtà e di raccontarla utilizzando le immagini anziché la parola.
Si tratta di un genere molto amato perché altamente immersivo: consente infatti al fotografo di entrare nel vivo della realtà che sta indagando, conoscerla, studiarla da diverse prospettive e assorbirne le sensazioni.
Lo scopo del Reportage fotografico è produrre delle immagini che, seppur concatenate da un fil rouge narrativo, siano in grado di “parlare da sole” della realtà che raccontano.
La testimonianza che ne risulta permetterà una comprensione tanto più profonda quanto più il fotografo avrà saputo immergersi in questo lavoro.

Tipi di reportage fotografico

Sono davvero tante le idee che possono offrire uno spunto per creare un reportage, perché molteplici sono i temi che possono essere indagati.
Vediamo le principali categorie di reportage fotografico:

  1. Reportage ambientale: deforestazione, consumo di suolo, siccità, incendi. Sono tantissimi i temi legati all’ambiente e agli ecosistemi che si possono raccontare; si tratta senz’altro di temi dal grande impatto visivo e capaci di creare una memoria collettiva importante.
  2. Reportage di viaggio: visitare un nuovo luogo ci riempie gli occhi di curiosità e meraviglia! Ecco allora un’altra occasione da cogliere per realizzare un reportage che racconti il folklore, la cultura, la gastronomia, i costumi o i luoghi della nostra destinazione.
  3. Reportage di guerra: nelle zone di conflitto, purtroppo, ci sono sempre tantissime storie da raccontare, molte delle quali rimangono lontane dai media principali. Le abitudini dei militari, la vita della popolazione civile, i luoghi che si modificano sotto i bombardamenti, la paura e la sofferenza, sono solo alcuni esempi.
  4. Reportage sociale: realizzare un racconto fotografico su un tema di alto impatto sociale può aiutare a puntare i riflettori su una situazione che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. La vita nei quartieri popolari, la sanità, … si tratta sempre di temi forti e sicuramente di grande impatto.
forografia donna con mascherina

Il minimo comune denominatore tra queste tipologie è costituito sempre dalla curiosità e dall’abilità del fotografo di catturare una storia per raccontarla come nessuno ha ancora fatto.

Come fare un Reportage fotografico

Per realizzare un reportage fotografico ci sono alcuni step da rispettare: seguendoli potrai strutturare al meglio il tuo lavoro e non farti cogliere impreparato.
Vediamo insieme i passi fondamentali per lavorare con professionalità ad un reportage.

  • Cerca un’idea: cosa vuoi raccontare?

Pensa attentamente a com’è la realtà che hai attorno, cosa la caratterizza, cosa vedi e cosa provi. Conosci qualcosa in particolare? C’è un tema che ti sta a cuore?
Insomma, la fase iniziale del tuo progetto di reportage parte proprio da qui: pensa, pensa, pensa. Trovato?
Delinea il tema il più possibile, dovrà essere abbastanza ristretto da poterlo raccontare attraverso una selezione limitata di scatti; un tema troppo ampio potrebbe influire negativamente sulla chiarezza e la qualità del tuo lavoro.

  • Documentati, leggi, informati il più possibile

Il reportage richiede al fotografo di immergersi totalmente in ciò che sta studiando. Per raccontare bene una storia, dobbiamo conoscerla a fondo e studiarne anche i dettagli che inizialmente ci possono sembrare insignificanti. Solo così avremo le idee chiare su cosa dire e cosa non dire, su come dirlo e perché dirlo; soprattutto, ci potremo orientare meglio per ottenere una reazione e stimolare una riflessione negli osservatori.

  • Delinea un progetto

Ora hai un tema e sai da che punto di vista vuoi affrontarlo. Lo step successivo è definire le varie fasi operative del progetto fotografico: dove scatterai? Quando? Quanti scatti vuoi fare?
Prova a farti una bozza mentale del risultato che vuoi ottenere e stabilisci tutto ciò che ti serve per la fase di realizzazione vera e propria.
In questo modo non perderai tempo e potrai procedere senza troppe preoccupazioni.

  • Scatta!

Puoi finalmente passare all’azione! Prendi la tua macchina fotografica in mano e scendi sul campo per scattare le meravigliose fotografie che hai pensato, immaginato e programmato.
In questa fase non avere timore di eccedere, poi ci sarà una fase di selezione degli scatti migliori. Meglio un po’ di materiale in più che in meno.

  • Occupati dell’editing: seleziona le foto e ordinale

Quando hai tutte le tue fotografie sott’occhio, procedi con una selezione di quelli che ritieni gli scatti migliori.
Ricorda che nel reportage fotografico la qualità è molto più importante della quantità e che il numero di scatti selezionati può variare sensibilmente di situazione in situazione. Non c’è un numero minimo di immagini da rispettare: la maggior parte dei reportage rispetta un range che va da 20 a 40 fotografie.
Potrebbe essere necessario fare della post-produzione, per rendere omogenei certi scatti e sistemare luminosità, contrasto e temperatura.
Come per ogni storia che si rispetti, è importante anche scegliere il giusto ordine degli elementi: la prima fotografia ha l’onere di catturare l’attenzione dell’osservatore! Ricorda anche che tutte le foto devono essere dotate di senso sia prese singolarmente, sia in successione: ogni fotografia deve raccontare una parte della storia dotata di una certa autonomia, ma grazie alla struttura complessiva la tua storia sarà in grado di suscitare una riflessione.

Quale attrezzatura usare per il Reportage fotografico

attrezzatura fotografia

Reflex o Mirrorless?

Non c’è una scelta migliore dell’altra, entrambe le tecnologie sono valide per il tuo scopo. Tieni conto solamente di alcune differenze, ti aiuterà a organizzarti al meglio per la fase operativa: un corpo macchina reflex consumerà meno batteria di una mirrorless, nella quale tutto è digitalizzato.
D’altro canto, una mirrorless ti consentirà di risparmiare un po’ di peso e di spazio nello zaino, poiché tendenzialmente più piccola e leggera. Un altro aspetto a favore della mirrorless è la possibilità di vedere l’anteprima dello scatto già in fase di preparazione, grazie al mirino elettronico.

La scelta delle ottiche

Quali obiettivi usare? È meglio usare uno zoom o un’ottica fissa?
Il diffuso utilizzo degli zoom dipende da un innegabile vantaggio: la lunghezza focale variabile permette di realizzare scatti che una lente fissa difficilmente riuscirebbe a catturare. Hanno però un contro molto importante: sono lenti meno luminose e spesso di qualità non eguagliabile a quelle fisse. Una buona regola per avere la flessibilità dello zoom, ma senza rinunciare alla qualità, è scegliere un’ottica con un rapporto tra la focale massima e la focale minima non maggiore a 5. Ad esempio, potresti attrezzarti con un 16-35 mm per scene più ravvicinate, e un 70-200 mm se prevedi di scattare da distanze più ampie.
Le ottiche fisse sono lenti molto più luminose, che ti permettono di ottenere fotografie con una qualità davvero elevata. Si tratta anche di obiettivi di ridotte dimensioni, più leggeri e facilmente trasportabili. Tuttavia, ci obbligano a muoverci molto di più per avvicinarci e trovare la giusta prospettiva del soggetto che stiamo fotografando: questo potrebbe non essere sempre possibile, con il rischio di perdere preziose occasioni di scatto.
In conclusione, una buona scelta potrebbe essere quella di portare con sé una sola ottica fissa, e usare per il resto del tempo uno zoom adatto.

Altri accessori da non dimenticare!

Ci sono altri elementi che possono tornarti utili per realizzare il tuo reportage. Tra questi troviamo ad esempio i filtri ottici, come il polarizzatore, il filtro ND (Neutral Density) e i filtri digradanti). Sono tutti accessori che possono conferire alle tue fotografie un carattere più personale, permettendoti di giocare con le luci, i colori e le sfumature. Se vuoi inserire qualche scatto artistico nel tuo lavoro, considera anche l’utilizzo di questi piccoli aiutanti!
Anche il cavalletto e lo scatto remoto possono tornarti utili, soprattutto se prevedi di scattare durante la notte o in condizioni di scarsa luminosità.
Un flash esterno viene in tuo aiuto per creare degli effetti ottici particolari e per controllare meglio la luce del tuo scatto. Se vuoi ripassare come fare un buon uso del flash, qui trovi un articolo dedicato.
Infine, non dimenticare di portare sempre con té sufficienti memorie e schedine di riserva!

fotografia panorama

Consigli utili per ottimizzare gli scatti

Infine, vediamo alcuni consigli utili che possono tornarti utili per un lavoro ancora più accurato.

Scatta in RAW

Quando lavorerai alla fase di raccolta del materiale sarai probabilmente sommerso di stimoli e potrebbe capitarti di dover agire con velocità.
Per quanto tu abbia pianificato tutto nei dettagli nella fase iniziale del progetto, non è detto che la fase di esecuzione sia così “ordinata”. Un consiglio utile è quello di impostare la tua macchina fotografica affinché scatti in RAW.

Questo particolare formato ti consentirà di ottenere un file immagine non compresso, con un elevato livello di dettaglio. Tutte le informazioni grezze come colori, luminosità e dettagli, possono essere successivamente elaborate con facilità e regolate in modo più dettagliato durante la post-produzione.
Se ti capita di commettere errori durante lo scatto (non temere, capita anche ai migliori!), potrai correggerli in modo più efficace con il formato RAW, perché offre una maggiore flessibilità nel ripristinare i dettagli persi.

Pianifica, ma anche improvvisa

Ricorda che non puoi prevedere in tutto e per tutto cosa succederà durante il tuo reportage.
Se in sala di posa hai il pieno controllo sulle luci, lo sfondo e l’inquadratura, durante il reportage invece dovrai uscire di casa e scoprire di volta in volta cosa ti troverai di fronte.
Nel proprio progetto è bene pensare in anticipo alle immagini che si vuole produrre, cercando di arrivare alla fase di scatto con le idee più chiare possibile, ma certi momenti sono irripetibili e potresti non rivivere più la stessa scena.
Tieniti sempre pronto: la giusta dose di improvvisazione è necessaria, perché spesso nel reportage la foto migliore è quella più spontanea, e la foto più spontanea arriva sempre quando meno te l’aspetti.

Cosa aspetti? Metti in campo la tua creatività e racconta una storia attraverso le immagini! Realizza anche tu un reportage fotografico e ricordati che quando vorrai stampare il tuo progetto, puoi farlo da ilfotoalbum.com!