Che cos’è l’effetto moiré?

Mai sentito parlare di effetto moiré?

In fotografia è facile imbattersi in questo fenomeno, probabilmente ti sarà capitato di riconoscerlo leggendo qualche articolo su riviste e blog di settore oppure qualche recensione di macchine fotografiche online.

L’origine del nome “moiré” è da rintracciarsi in una specifica tipologia di seta che, dopo un lavoro di calandratura, mostra un particolare effetto cangiante e ondulato.

Oggi il termine fa riferimento ad un effetto ottico spesso ritenuto molto fastidioso, che si presenta quando la sovrapposizione di due trame diverse genera un terzo motivo ingannevole per il nostro occhio.

In fotografia e, soprattutto, nella fase di stampa, dobbiamo fare molta attenzione affinché non si presenti questo fenomeno. Vediamo quindi di cosa si tratta e come evitarlo per ottenere degli scatti sempre ottimali.

In cosa consiste l’effetto moiré

Effetto moiré

Per fare un esempio pratico, hai mai provato a fotografare uno schermo o una trama fitta, come ad esempio una zanzariera o una camicia a righe molto fini, con il tuo smartphone?

L’effetto ottico risultante da questa sovrapposizione dà vita ad una trama differente, una sorta di interferenza spesso molto fastidiosa, che confonde il nostro occhio e lo spinge a riconoscere un pattern che in realtà non esiste.

Se dal punto di vista delle leggi ottiche può essere considerato un fenomeno interessante, in fotografia riduce la qualità dei nostri scatti e rende ancora più difficile l’ottimizzazione per la stampa.

L’effetto moiré in fotografia

Come abbiamo detto poco sopra, l’effetto moiré si verifica in fotografia quando si vanno a sovrapporre due pattern con frequenze diverse. A questo punto, la domanda che può sorgere spontanea è: se una trama è data, ad esempio, dalla camicia a righe sottili oppure da una zanzariera, qual è il secondo pattern con cui il primo va a sovrapporsi?

Si tratta del sensore della macchina fotografica, che è predisposto per convertire la luce secondo la propria griglia di pixel. A questa prima fase si sovrappone poi il passaggio dell’attribuzione colore, che nell’acquisizione delle immagini digitali avviene seguendo lo schema Bayer, combinando i tre colori primari per ricreare la palette della gamma cromatica.

Quando tentiamo di fotografare una superficie con una trama molto fine, può accadere che questi dettagli superino la risoluzione sostenuta dal sensore della nostra macchina fotografica e che nello scatto finale compaiano degli effetti ottici strani, come una sorta di disegno ondulato o a bande.

Le conseguenze dell’effetto moiré sulla stampa

Per quanto riguarda la stampa fotografica e digitale, l’effetto moiré è un difetto visivo che può verificarsi per diversi motivi.

Le moderne tecniche di stampa prevedono che il registro di stampa sia affidato completamente ai macchinari, anche per mezzo di intelligenza artificiale e automatismi, riducendo il rischio dovuto a eventuali imprecisioni della manualità umana.

Tuttavia, nonostante la tecnologia controlli gli aspetti più meccanici, prima della stampa effettiva non è sempre possibile capire se lo scatto presenterà o meno l’effetto moiré, che spesso non compare a video. Esistono delle attenzioni particolari da prestare quando si prepara il file per la stampa: i casi più comuni nei quali la stampa non riesce a riprodurre tutte le informazioni presenti nel file sono quelli in cui lo scatto ha subìto in post produzione un aumento di definizione del contrasto.

Questo è vero soprattutto quando abbiamo a che fare con scatti che ritraggono motivi a righe o a quadretti, che nella stampa finale potrebbero presentare un effetto a reticolato geometrico dai contorni distorti.

Per prevenire il più possibile l’effetto moiré nelle tue stampe professionali, segui i nostri consigli sull’ottimizzazione per la stampa.

Come evitare l’effetto moiré durante l’acquisizione dell’immagine

Effetto moirè_bande ondulate

Il moiré è uno dei possibili effetti del fenomeno conosciuto come aliasing, che rende difficile ad una fotocamera digitale il riconoscimento di un pattern intricato o particolarmente fitto.

Per ovviare al problema, su alcune fotocamere digitali è montato uno specifico filtro (il filtro passa-basso), posto davanti al sensore, che impedisce alle alle alte frequenze di passare. Il risultato è una riduzione dell’effetto moiré, ma allo stesso tempo anche una perdita di nitidezza dell’immagine. Per questo motivo non si tratta di una soluzione sempre preferibile ed è possibile adottare qualche altro accorgimento per cercare di evitare questo inganno ottico.

Ecco tre possibili fattori su cui puoi intervenire:

  • Come prima cosa, puoi provare ad avvicinarti o distanziarti, modificando la distanza dal soggetto che stai immortalando o la lunghezza focale. Potrebbe bastare poco, anche pochi centimetri per vedere la differenza ed evitare questo fastidioso artefatto visivo.
  • Anche cambiare l’area di messa a fuoco può aiutarti a prevenire il moiré: cerca di allontanarti dal soggetto della fotografia che provoca questo disturbo.
  • Riduci l’apertura del diaframma, ad esempio intorno a f/11 o f/16. In questo modo potrai sfruttare a tuo vantaggio gli effetti della diffrazione, un fenomeno ottico che riducendo di poco la risoluzione può ammorbidire l’immagine e limitare il moiré.

Come togliere l’effetto moiré da un’immagine con Photoshop

Se durante la fase di scatto non riesci a evitare l’effetto moiré, esiste qualche accorgimento utile anche per la fase di post produzione. Grazie a software professionali come Photoshop o Lightroom potrai rimuovere questo disturbo e ottenere un file di alta qualità adatto per la stampa.

Intervenendo sull’immagine con un ridimensionamento o grazie a strumenti come il controllo sfocatura, potrai sperimentare diversi modi per mascherare questa distorsione ottica e correggere l’effetto anche a cose fatte!

Come abbiamo già anticipato prima, la stampa potrebbe presentare l’effetto moiré anche se a video non era visibile alcuna alterazione.

Durante la fase di post produzione è fondamentale prestare attenzione a tutti quei dettagli più “a rischio”, come i vestiti che presentano trame e pattern fitti: per una maggiore sicurezza, ricorda di non esagerare con il contrasto o la nitidezza, poiché un’eccessiva definizione di questi parametri espone di più al rischio di presentare in stampa un reticolato geometrico dai contorni distorti.

Saper riconoscere e prevenire l’effetto moiré è essenziale per arrivare alla fase di stampa con un file di qualità, in alta risoluzione e senza distorsioni ottiche che potrebbero rovinare l’effetto finale.

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